Cos'è il counsuling
Il Counseling, o Counselling, nasce come vera e propria figura professionale negli Stati Uniti intorno agli anni ’20, come risposta a tutti coloro che, pur svolgendo un lavoro richiedente una buona conoscenza della personalità umana, non erano né psicologi né psicoterapeuti. Approda in Europa negli anni ’30, attraverso la Gran Bretagna, sia come servizio di orientamento pedagogico, che come strumento di supporto nei servizi sociali e nel volontariato. In Italia per arrivare ad una specifica definizione di competenza dobbiamo attendere gli anni ’80. Il Counseling, come attività professionale, è nato in Italia negli anni ’70 negli studi di professionisti di cultura anglosassone. I primi percorsi formativi risalgono ai primi anni ’80 come dimostra l’articolo pubblicato l’11 marzo 1984 sul Settimanale Scientifico delle Nuove Metodologie di Training e Formazione Professionale “Training News” in cui Edoardo Giusti, fondatore e presidente dell’ASPIC, presenta il programma del Training di Perfezionamento “Gestalt Counseling”.
Il Counselling si esplica all’interno di un processo di ascolto, orientamento e accoglienza;tale processo intercorre tra due persone, in cui una si rivolge all’altra per cercare di rispondere ad un bisogno specifico, emerso in un determinato momento di vita, relativo all’ambito familiare, ai rapporti affettivi, agli ambiti lavorativi e di autorealizzazione personale ed esistenziale.
La British Association for Counseling (1985) definisce il Counseling “[…] l’uso professionale e regolato da principi, di una relazione, nell’ambito della quale il cliente è aiutato nel processo finalizzato a facilitare una migliore conoscenza di sé e l’accettazione dei propri problemi emotivi e a portare avanti la propria crescita emozionale e lo sviluppo ottimale delle proprie risorse personali. Lo scopo finale è di fornire al cliente un’opportunità di vivere in modo soddisfacente ed in base alle proprie risorse”.
Il nostro modello di Counseling
Il Modello Pluralistico Integrato di Edoardo Giusti e Claudia Montanari appartiene all’area, che facendo riferimento alla ricerca contemporanea, viene definita dei “fattori comuni”. Trae le sue origini dalla Fenomenologia e dal modello Umanistico centrato sul cliente di Carl Rogers e della Gestalt di Perls; caratteristica ulteriore del modello pluralistico integrato è l’eclettismo tecnico, dato dalla confluenza di altre teorie e tecniche, come, ad esempio, quelle derivanti dall’Analisi Transazionale e dall’approccio Biofunzionale corporeo.
L’integrazione, in una prospettiva di questo genere, influisce principalmente su tre livelli: fondamenti teorici, metodologia e tecnica. Da un punto di vista teorico consente di avere una lettura multi comprensiva della problematica e della realtà del cliente; un atteggiamento intellettuale che agevola l’operatore anche da un punto di vista metodologico e tecnico, nella possibilità di considerare svariati elementi di intervento e stimolare la propria creatività nella scoperta di tecniche utili alla creazione di un processo relazionale individualizzato e su misura del cliente.
Quando applichiamo il modello ASPIC sono tre le aree a cui prestare attenzione: la relazione, quale elemento determinante il successo del per- corso, l’ambiente esterno che innerva tutte le relazioni compresa quella tra cliente e operatore, il tempo, dimensione che influisce sulle aree precedenti, in quanto le tappe evolutive del processo relazionale influenzano la presa di consapevolezza e decisione.
Gli strumenti principali di cui ci avvaliamo per rispondere ad una richiesta di aiuto, sono in primis l’acquisizione di una sensibilità empatica, congruente e autentica quale atteggiamento posto nella relazione, in secondo luogo la personalizzazione delle metodologie di intervento, quali elementi di specificità del lavoro. Alla luce di tali affermazioni il “Modello Pluralistico Integrato ASPIC” si caratterizza come un meta-modello flessibile e trasversale, attento all’intera complessità umana (mente e corpo) inserita in un ambiente (comunità) e nel tempo della propria storia personale; due sono le dimensioni essenziali: il predominio della relazione tra operatore e cliente, che si esplica in una relazione ricca di empatia e di accettazione incondizionata e la pianificazione personalizzata, in quanto l’operatore comprende che ogni caso è specifico, per storie ed esperienze personali (Giusti, Pagani, 2014).
Ambiti di intervento del Counseling
Il Counseling è un modello trasversale di competenze che stimola ulteriori apprendimenti, amplifica e abilità tecniche e atteggiamenti che dell’ambito lavorativo si riflettono nei contesti sociali e personali.
Le abilità di Couneling consentono di supportare il percorso di crescita degli individui e dei gruppi con tecniche e strumenti specifici. Grazie al suo approccio flessibile può essere applicato, in diversi contesti:
Individuale: per la soluzione di problematiche relazionali e per la promozione del benessere (individuale, di coppia, familiare, di gruppo)
Sociale e comunitario: per l’accoglienza, l’orientamento ed una crescita di comunità e gruppi empowered ed empowering, passando per le scuole, l’associazionismo, le istituzioni, la rete formale e informale dei rapporti nel territorio
Scolastico: prevenzione di fenomeni di abbandono scolastico, scelta dei corsi di studio, promozione e sviluppo del benessere a scuola
Sanitario: con possibili interventi negli ospedali, consultori, ambulatori territoriali
Aziendale: attività di orientamento e formazione per il miglioramento del clima lavorativo, di formazione continua, comunicazione efficace ed empowerment aziendale e personale dei singoli lavoratori.
Il Counseling nella Formazione per gli Adulti
La formazione in Counselling si inserisce nel più ampio quadro dell’ Educazione degli Adulti. Quest’ultima corrisponde ad un processo in cui l’individuo procede verso un’autorealizzazione all’interno di un contesto sociale dato e definito culturalmente, esito di nuovi livelli di apprendimento che si realizzano attraverso percorsi che hanno lo scopo di potenziare le attività creative individuali in relazione alla formazione generale e umanistica. L’apprendimento delle abilità di base del Counseling consente di integrare saperi professionali trasversali, offre un orientamento alla relazione e permette di mantenere e accrescere le specifiche abilità lavorative.
Il Counseling è relazione di aiuto e contestualizzare il Counseling oggi vuol dire considerare i cambiamenti che società e mass media stanno provocando nei rapporti umani. Questo comporta una nuova sfida per la professione, significa infatti concepire il Counseling come strumento di aiuto alle relazioni, oltre che una relazione di aiuto.